Essendo un residuato del Sacro Romano Impero, il Correttore di bozze è ottusamente attaccato agli usi e costumi veterocattolici. Per esempio a Pasqua si strafoga di agnelli macellati in modi atroci e cucinati ancora peggio. E in genere si nutre senza rimorsi, anzi con una certa soddisfazione, di qualunque creatura che sia in grado di muoversi sulla terra con i propri piedi. Tranne i bambini. A quelli ci pensano gli infedeli bolscevichi.
Perciò capite bene come sia rimasto molto contrariato imbattendosi nel blog “Diritti” sul sito del Fatto quotidiano, dal quale il signor Fabio Balocco, sedicente “ambientalista e avvocato” (nell’ordine), lancia un grido dolente perché «in Cina i cani li ammazzano». Embè? Adesso lo scopri, ha pensato il Correttore di bozze. Quelli fanno fuori la gente a mucchi, vuoi che si facciano problemi ad accoppare un cagnolino per mangiarselo? Ma lo scopo di Balocco ovviamente non era dare questa notizia.
Infatti la prende larga. «I massacri di animali sono aumentati in tutto il mondo», spiega Balocco, secondo il quale questo triste dato sarebbe conseguenza della diffusione di un «presunto benessere». “Presunto” proprio perché, in realtà, forse, se fosse un benessere reale non causerebbe ingiustificati “massacri di animali”. Si stava meglio quando i cinesi non mangiavano niente. Da quando invece anche quei morti di fame del Terzo mondo si credono di avere raggiunto un presunto benessere, è un bagno di sangue. «Dalle mucche, ai polli, dai pesci, ai maiali. Ai cani, sì, anche ai cani», elenca indignato l’ambientalista avvocato.
E rincara: «In Cina 30.000 cani vengono uccisi ogni giorno per sfamare (?) una parte della popolazione». Ora, il Correttore di bozze avrebbe qualche difficoltà già solo a capire il motivo di quel punto interrogativo. Magari il Balocco sottintende che un cane non sfamerà mai un uomo quanto un bel tocco di fiorentina. Ma sai com’è, si fa quel che si può. E comunque il vero mistero è un altro. Se è vero che il presunto benessere ha provocato massacri di così tante bestiole, perché fa notizia solo un povero correttore di bozze cinese che si mangia un cane?
Probabilmente a infastidireBalocco è il video proposto da lui stesso pubblicato. Si vedono diversi cani cinesi che «vengono rinchiusi in piccole gabbie in cui non si possono nemmeno muovere e dove sanno (perché lo sanno) la fine che li aspetta. Prima le bastonate per stordirli, poi il taglio della gola. Infine il corpo esanime viene scuoiato e il corpo bollito». Un video che effettivamente, come dice Balocco, «fa venire i brividi», tanto che «francamente non so se consigliarvi di vederlo». Però. A parte le bastonate, che secondo il Correttore di bozze in un paese democratico come la Cina potrebbero essere pure scambiate per gesti di amicizia, non è che nel mondo civilizzato gli altri animali quando passano in macelleria di solito facciano una fine migliore. A meno che gli ambientalisti avvocati non se li mangino vivi e con la pelliccia addosso. De gustibus.
Ma il Correttore di bozze sarà anche arretrato, ma non è mica scemo. Ha capito benissimo dove vuole andare a parare un blog che si intitola “Diritti”. «Non è la prima crudeltà che si sente perpetrata sul suolo cinese a danno degli animali», riprende infatti Balocco. «Del resto, la Cina non ha una legislazione sulla loro tutela. Protegge rigidamente i panda ma solo perché le portano soldi, e tanti. Non è la prima volta, dicevo, basta pensare alle fattorie della bile e agli orsi della luna, che pare stiano per chiudere ma solo perché le sevizie sono venute alla luce».
E qui anche uno sgozzavitelli come il Correttore di bozze deve cedere. Fattorie della bile. Orsi della luna. Mancano solo il guardia di porta e il mastro di chiavi e abbiamo fatto un disastro. Forse ha ragione Balocco, «la strage dei cani ricorda tragicamente quella dei cani ucraini, rimanda al massacro dei cuccioli di foca, alle stragi di delfini alle Isole Faroe o a Taiji, o più semplicemente agli allevamenti intensivi: “per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”». Eh no, il Correttore di bozze non ci sta. Non si renderà mai complice dei crimini abominevoli del regime di Pechino. Rinchiudano pure tutti i cinesi nei loro bei gulag, costringano ad abortire le loro donne, ma i cani hanno bisogno di democrazia. Un po’ come i panda, insomma.