«Il Pastore non può astrarsi dai problemi che suscita la cronaca». Per il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato del Vaticano, il Pastore, a differenza del teologo, deve sempre stare attento a quanto accade e saper giudicare alla luce del Vangelo e di Cristo. Non può tacere. Lo ha detto alla presentazione de La porta stretta, libro che raccoglie le prolusioni del Presidente della Cei Angelo Bagnasco alle assemblee dei vescovi. «Il Pastore è vincolato dal suo essere immerso e partecipe delle gioie e dei dolori della comunità che presiede» ha spiegato Bertone, promuovendo così anche l’operato di Bagnasco di questi anni e i suoi richiami al rispetto dei valori non negoziabili.
LA PORTA STRETTA. Le parole dei sacerdoti devono aprirsi un varco, uno spiraglio, «devono passare per la porta stretta rappresentata dalla necessità di proporre una parola autorevole anche su questioni che attengono all’ordine sociale e politico». Ciò perché «non si può rimanere muti» quando sono in gioco «i valori fondanti della convivenza civile e la stessa fedeltà al Vangelo». E ciò, avverte Bertone, anche «in questo delicato frangente della vita nazionale». Per il segretario di Stato Vaticano, «occorre sempre richiamare la perenne urgenza dei valori irrinunciabili fondati sulle istanze della ragione illuminata e potenziata dalla fede».
MATRIMONIO UOMO-DONNA. «La difesa della famiglia fondata sul matrimonio fra uomo e donna» è irrinunciabile. Il matrimonio e la famiglia costituita su di esso fanno parte di «un insegnamento che può ricevere critiche o consensi ma che la Chiesa ha il dovere di annunciare». «La famiglia», dice Bertone, occupa nelle prolusioni di Bagnasco «una speciale centralità» proprio perché «centrale è questa istituzione per le possibilità di sviluppo corretto della persona umana e della società». La famiglia è inoltre «determinante nell’offrire prospettive di vita al nostro presente».
IL VOTO PER CAMBIARE LA SOCIETÀ. «La forma più concreta per cambiare o migliorare la società» spiega il segretario di Stato, «è la partecipazione al voto», che «resta in definitiva per tutti il segno concreto dell’assunzione di un impegno, senza disertare dalle proprie responsabilità».