«Mi sono commosso. Si è verificato quello che speravo: che i giudici riuscissero a individuare, nonostante le tante favole dei media, la verità dei fatti. Quello che purtroppo non era avvenuto in primo grado». A dirlo è Silvio Berlusconi in un’intervista “a due”, insieme alla fidanzata Francesca Pascale, concessa a Oggi in edicola domani, nella quale il leader di Forza Italia ha confidato le sue prime reazioni alla sentenza di assoluzione in appello per il caso Ruby.
«RENZI? SFIDO CHIUNQUE A FARE PIÙ VELOCEMENTE». Il tono dell’intervista rivela l’umore molto più sereno e ottimista di Berlusconi, che al giornalista che gli chiedeva un parere sul premier, ha raccontato: «Una volta, scherzando, ho detto a Matteo Renzi che ha commesso un solo errore, quello di non fare politica dentro Forza Italia». Per Berlusconi, Renzi «ha la fortuna dalla sua, e questa è una grande qualità per un politico. Con 108 mila voti è diventato sindaco di Firenze, poi con le primarie è diventato segretario del Pd, si è autocatapultato a Palazzo Chigi, si è trovato subito le elezioni europee che gli hanno assicurato quella legittimità democratica di cui aveva bisogno e infine gli è toccata anche la presidenza del semestre europeo. Sfido chiunque a fare di più e più velocemente!».
«DIFESA DELLA DEMOCRAZIA». Berlusconi ha commentato anche gli attuali sondaggi politici: «Abbiamo un Pd al 38 per cento, Grillo al 23 e il centrodestra, frammentato, al 30 per cento. Lo scenario che se ne ricava è quello di un Paese con una forte coloritura di sinistra e con il Movimento 5 Stelle che rappresenta un serio pericolo per la democrazia. Ecco perché occorre ricostruire l’unità del centrodestra e far sì che i moderati, che sono la maggioranza nel Paese, acquistino consapevolezza e si trasformino in una maggioranza politica organizzata. Noi stiamo tentando di farlo con le nostre “Comunità azzurre”».
«GLI ALLEATI “PRIME DONNE”». Nel bilancio politico di Berlusconi, c’è spazio anche per immaginare il possibile futuro di Forza Italia (che potrebbe però cambiare nuovamente nome), con lo scopo di portare a compimento la rivoluzione liberale promessa fin dalla discesa in campo, e resa difficile dal fatto che «mi sono trovato a dover fare i conti con un’incredibile serie di ostacoli». Tra questi Berlusconi ha elencato al primo posto «Gli alleati molto scomodi e malati di un egocentrismo da prime donne», ma anche l’opposizione della sinistra «con la politica del “tanto peggio, tanto meglio», «il 90 per cento della stampa contro» e i «58 processi che ho dovuto affrontare, che mi hanno tolto una infinità di tempo».