«La ragione per cui mi attaccano? Dopo la caduta di Berlusconi, Repubblica ha lanciato la parola d’ordine: abbattiamo la Lombardia. Che oltre ad essere guidata da un governo di centrodestra ha qualche difetto aggiuntivo: è una regione che funziona e ha a capo un cattolico, per di più ciellino». Roberto Formigoni ha spiegato così i motivi per cui da mesi si trova sotto «l’attacco mediatico-giudiziario» davanti a una sala A3 del Meeting di Rimini strapiena, durante l’incontro che si è svolto alle 19 “Lombardia: discussione su presente e futuro”.
Il presidente di Regione Lombardia era affiancato da Oscar Giannino, il direttore di ItaliaOggi Pierluigi Magnaschi e lo scrittore, giornalista e collaboratore di Tempi Lodovico Festa. Davanti a una platea mai avara di applausi, Giannino ha riscosso successo, Formigoni enorme apprezzamento ma l’applauso più grande il pubblico del Meeting l’ha riservato a Lodovico Festa quando, tra le lacrime, ha affermato: «Voglio fare una dedica a un mio grande amico, con cui ogni volta che andavo a trovare quei matti di Tempi discorrevo con piacere: Antonio Simone. Ci sono casi in cui il j’accuse contro la persecuzione deve essere la nostra bandiera. Bisogna battersi contro la persecuzione che viola le leggi dello Stato e colpisce persone per bene. Ciellini, siate meno timidi».
Tutto l’incontro è stato attraversato da una domanda: ma se, come ha mostrato Giannino in modo scrupoloso elencando con i numeri di Bankitalia tutte le eccellenze della Regione di Formigoni, la Lombardia ha la sanità migliore d’Italia da 11 anni, perché tutti i giornali continuano a descriverla come disastrosa e il governo lombardo come «corrotto e marcio»? Secondo Magnaschi c’è un «nichilismo, a cui il modello lombardo dà fastidio, che non vuole che il governo Formigoni diventi un esempio praticabile in tutta Italia». Per Giannino bisogna mettersi insieme e cominciare a ragionare per promuovere un’esperienza che sia contro «chi vuole più Stato, più tasse, più patrimoniali e più privato inefficiente». Per Festa «non è che il quotidiano di Ezio Mauro, di proprietà di Carlo De Benedetti, che è all’interno di società sanitarie, ha qualche interesse a demolire la sanità lombarda?».
Per Formigoni, infine, che ha raccontato di come ha vissuto «un durissimo periodo di attacchi infondati, dove ho riscoperto che tantissime persone mi sono vicine, pregano per me e mi invitano ad andare avanti», «c’è un populismo giuridico che scatena parte della magistratura italiana e che vuole smontare tutta la politica italiana». L’invito finale è ai giovani: «Entrate in politica, tra i mestieri più pericolosi d’Italia oggi, per difendere quello che abbiamo costruito». L’ultima ovazione del pubblico è per lui.