Gabriele Albertini, candidato alla Regione Lombardia e al Senato con Scelta civica – Con Monti per l’Italia, ci ha inviato questa lettera, in risposta a questo articolo (“Regione Lombardia. Albertini non entrerà mai in Consiglio regionale. Ecco perché”) pubblicato su tempi.it.
Caro Direttore,
La ringrazio per l’attenzione che oggi dedica alla nostra candidatura. Avevo quasi immaginato una sorta di dimenticanza del nostro progetto politico (che forse interessa qualcuno dei suoi lettori) e mi stavo preoccupando. Non è così e ne sono felice. Le chiedo il diritto di replica a nome di quei principi che ben conosciamo e che contraddistinguono l’indipendenza della sua testata.
Non sono stato io a cercare la candidatura quale capolista al Senato della Repubblica. Mi è stata offerta dal Presidente Monti ben dopo il progetto civico per la Lombardia, per rendere più evidente agli elettori come l’Agenda Italia veda la sua corrispondenza nell’Agenda Lombardia proposta dal nostro Movimento Lombardia Civica e dalle forze che ci sono alleate. Siamo quindi di fronte non tanto a una fuga, come vorrebbe far passare il vostro articolo, ma a un rafforzativo della mia candidatura.
Ho letto le vostre riflessioni finali. Per un momento mi è venuto quasi da pensare che la vostra gloriosa testata a fianco di “Tempi” aveva aggiunto “Padani”. Sia chiaro: io corro per vincere. E consiglio a tutti di dare meno peso possibile ai sondaggi. Lei stesso ricorderà quanto accaduto alle ultime elezioni a Sindaco di Milano, quando tutte le rilevazioni davano sicura vincente la Dottoressa Moratti.
Ho tra le mani una Sua intervista a “Il Mattino” dell’11 dicembre scorso che usava parole di fuoco contro il ritorno in campo del presidente Berlusconi, reo di aver bloccato il rinnovamento del Pdl, di muoversi solo per i suoi guai giudiziari. Non commento. Noto solo che lei, Direttore, indicava allora come uomo del futuro l’onorevole Mario Mauro, capace di interpretare le giuste istanze di cui lo stesso vostro settimanale si voleva far interprete. Vedo che in poche settimane tutto è cambiato: Mario Mauro è a fianco a me nella battaglia per il cambiamento in senso riformista dell’Italia e della Lombardia. Mentre vedo un “ritorno di fiamma” di Tempi verso Berlusconi. E dopo le critiche alla Lega, ora siamo alle lodi. Tutto lecito, s’intende.
Infine vorrei ricordare che, pur di farmi ritirare dalla corsa per la Lombardia, mi era stato proposto dal PdL un posto sicuro al Senato, dal Presidente Berlusconi subito dopo sé stesso. Per serietà nei confronti dei lombardi e dei tantissimi che avevano aderito al nostro progetto ho declinato con fermezza. Qualcun altro – che Lei ben conosce – ha accettato.
Lascio valutare ai Suoi lettori.
Con viva cordialità
Gabriele Albertini
Caro Gabriele, una volta, quando fui tra i cento che sottoscrissero la tua candidatura ci davamo del “tu”. E va bene. La Sua missiva, gentile Cavalier Gabriele Albertini, non toglie una virgola all’articolo del nostro Guarneri: lei è rimasto in corsa alle regionali in Lombardia – come la signora e sua collega candidata Buitoni ha chiarito senza ipocrisia – solo per disturbare i suoi ex compagni di partito. Le ricordo, inoltre, che non siamo noi i Padani traditori. È Lei che è così “società civile” che nel momento in cui Maroni propose le primarie, lei rifiutò, naturalmente perché un “società civile” non può abbassarsi alle primarie. Fa bene a fare lo spiritoso con quell’intervista al Mattino: c’è chi dice cose alla luce del sole e chi fa gli accordicchi bruxellesi. Pensavo che Monti potese aprire al mondo Pdl (come in effetti per tre giorni concesse lo stesso Silvio). E invece Monti chiedeva la fucilazione del Cavaliere e poi ogni giorno che passa si capisce che in realtà al Prof interessa solo la sua, di “Agenda”. Cosa vuole, capita di sottostimare i piani di voi che detenete già un bel record: sedete su una poltrona a Strasburgo e al tempo stesso vi candidate al Senato di Roma, però senza disprezzare pure uno scranno in cima al Pirellone. È proprio “società civile”. Eravate già legati piedi e mani a Monti. E ora non avete alternative: se volete sul serio il bene della Lombardia dovete scegliere come dice la signora Buitoni in Lista Monti: di qua o di là. La sua amica Buitoni dice di votare Ambrosoli. Io, che le voglio anche più bene, le consiglio Maroni. LA