Ancora una volta Pesaro ospiterà la festa nazionale del Pd, in programma dal 27 agosto all’11 settembre nel centro storico della città. E saranno Pier Luigi Bersani e Francesco De Gregori ad aprire la prima giornata. Oltre al segretario sarà la volta di Walter Veltroni, Piero Fassino, Giuliano Pisapia, Luigi De Magistris, Rosy Bindi, Pier Ferdinando Casini, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola e poi ancora Italo Bocchino, Francesco Rutelli e Roberto Maroni come (unico) rappresentante del governo. Ma cosa avranno da dire i dirigenti del partito sulla questione morale, dopo le tangenti, provate ma prescritte (gli episodi risalgono agli anni novanta e agli anni dal 2000 al 2004), di Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano nonché braccio destro di Bersani?
Paradossalmente, pur non essendoci stato un giudizio definitivo, ora Penati è politicamente morto. Il gip ha parlato di “corruzione gravissima”, e da Bersani ci si aspettano parole di severità. Penati è indagato per concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Per evitare imbarazzi, Penati si è auto-sospeso dal Partito Democratico: «Ribadisco la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati» specifica in una nota. «Visti però gli sviluppi della vicenda che mi vede coinvolto intendo scindere nettamente la mia vicenda personale dalle questioni politiche per potermi difendere a tutto campo. Il mio impegno, come ho detto dall’inizio della vicenda, resta quello di ristabilire la mia onorabilità e ridare serenità alla mia famiglia».Quella del partito, però, sarà difficile da recuperare.