Per tutti era diventato il nonno gentile che inneggiava all’ottimismo nel 2001. Ma Tonino Guerra non era solo un poeta prestato agli spot. Nato nel 1920 a Santarcangelo di Romagna, con un passato da maestro elementare nel 1943, in piena Seconda guerra mondiale, era stato tra i deportati in Germania e aveva vissuto la terribile esperienza del campo di concentramento. Da lì nacque la sua passione per la poesia, dato che alcuni compaesani romagnoli gli chiedevano di recitare la sera qualcosa nel loro dialetto: «E allora m’inventai una serie di poesie in romagnolo». Così entrò di getto in quella corrente letteraria assopita dal torpore e massacrata dal linguaggio impersonale dell’italiano televisivo e burocratico.
Per salvarsi scrisse I scarabocc. L’edizione conteneva una prefazione di Carlo Bo, conosciuto nel 1946 a Urbino, dove Guerra studiava Pedagogia. Proprio lui, il critico più lontano dalle inflessioni realistiche che una letteratura dialettale direttamente provocava, seppur vicino alla visione diaristica che ripercorre i versi de L’Allegria di Giuseppe Ungaretti e di Diario d’Algeria di Vittorio Sereni. Unica pecca artistica, forse, è che il proprio percorso poetico sia stato troppo personale, tanto da rendersi impermeabile alle innovazioni esterne e adagiarsi sempre sullo stesso filone. Evitando i rischi, insomma, ma viaggiando sempre su alti livelli.
Ma Guerra non si fermò alla produzione letteraria. Nel 1960 iniziò una lunga e proficua collaborazione con i maestri del cinema italiano: su tutti Michelangelo Antonioni, che lo scelse come sceneggiatore per alcuni dei suoi capolavori, L’avventura, La notte, Deserto Rosso, Zabriskie Point. Ma l’estro e il talento del poeta prestato alla macchina dei sogni conquistarono anche Vittorio De Sica (Matrimonio all’italiana), Federico Fellini, di cui era anche amico e con cui scrisse Amarcord, Mario Monicelli, Elio Petri, i fratelli Taviani e il grande regista greco Theo Angelopoulos scomparso solo qualche mese fa. Nel 2010 fu anche insignito del David di Donatello alla carriera. «Alle 8.30 della mattina del 21 marzo 2012, in Piazza Ganganelli, a Santarcangelo, nella casa di Tonino Guerra è entrato il silenzio», hanno comunicato la moglie Lora e il figlio Andrea, musicista di successo per il grande schermo.