Circa una anno fa, per la precisione dal 1° luglio 2012, negli Stati Uniti una legge della Virginia ha stabilito che le donne che vogliano abortire debbano obbligatoriamente sottoporsi ad un’ecografia. La Virginia è stata l’ottavo Stato degli Stati Uniti a prevedere questa procedura prima di un aborto, al fine di «aiutare le donne a prendere una decisione ben informata». La scorsa settimana, anche il Texas, dopo numerosi tentativi di ostruzionismo da parte di esponenti pro choice, ha approvato una legge analoga, definita dall’ultimo candidato repubblicano alle presidenziali, Rick Santorum, l’ulteriore un conquista di un più ampio «movimento d’amore».
RICK PERRY. La legge texana è stata fortemente voluta dal Governatore repubblicano James Richard “Rick” Perry, cristiano conservatore simpatizzante del “Tea Party” che, dal 21 dicembre 2000, è succeduto alla presidenza dello Stato a George W. Bush. Perry, in passato democratico, da esponente di spicco del Great Old Party è un fermo oppositore dell’aborto e convinto assertore dell’impegno legale, attualmente vigente in 19 Stati federali, d’informare le donne riguardo ai «rischi di cancro al seno, di sofferenza del feto o di depressione in caso di aborto».
La legge texana, ha commentato Santorum, «è un momento importante che fa capire a tutti quanti a che punto è davvero il dibattito sull’aborto in America». «Il volto del movimento pro life è fatto da persone che ogni giorno incontrano e abbracciano donne, indipendentemente dal fatto che queste siano intenzionate ad abortire o meno. Le amano… è il movimento dell’amore. È di questo che si tratta».
«NON SIAMO ESTREMISTI». Il progetto di legge texano vieta gli aborti oltre le 20 settimane e richiede che per ogni aborto, compresi quelli indotti per pillola, si vada obbligatoriamente in ospedale. Gli oppositori osservano che le misure presenti nel provvedimento obbligherebbero a chiudere Planned Parenthood e altri centri che offrono “servizi abortivi”, il che impedirebbe a molte donne che risiedono in Texas di avere accesso all’assistenza sanitaria minima. Santorum, però, ha ribattuto che la legge «protegge bambini che nascono vivi» e ha aggiunto che i promotori della legge e chi la sostiene non vanno visti come «un gruppo estremista».
Il provvedimento era stato bloccato dal senato texano due settimane fa dall’ostruzione dei democratici e vivaci proteste di migliaia di persone. Tuttavia, alla seduta d’esame di fronte a una commissione ad hoc del senato, tenutasi giovedì, erano presenti solo una decina di manifestanti.