La sanguinosa storia della dinastia Kim in Nord Corea

Kim Jong-nam, fratello del leader nord coreano, è stato ucciso all’Aeroporto internazionale di Kuala Lumpur a febbraio e sono in molti a sospettare che i sicari siano stati mandati proprio su commissione del fratello. Ma perché Kim Jong-un avrebbe dato un ordine simile? Per raccogliere qualche indizio, bisogna ripercorrere brevemente la storia della dinastia Kim che da anni è alla guida del paese. Come illustrato da questo breve video della Bbc, si parte da Kim II-sung, che governò dopo la Seconda guerra mondiale e a cui seguì Kim Jong-il, il padre dell’attuale leader. Kim Jong-un ascese al trono dal 2011, cioè dopo la morte del padre, ma si è rivelato un leader molto giovane, inesperto e insicuro. Da quando è arrivato al potere ha fatto uccidere molte persone a lui scomode o avverse, e secondo un amico di Kim Jong-nam questa brutale strategia è sintomo di un potere non stabile e costantemente sotto minaccia. Le persone eliminate appartengono per la maggior parte alla famiglia del dittatore. Se ne ricordano in particolare tre: il potente zio e politico Chang Sung-taek e il nipote ambasciatore in Malesia vennero entrambi arrestati e giustiziati, mentre un altro nipote venne isolato e privato di ogni contatto. Anche il resto della famiglia ha subito una fine simile: il cugino è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa, la zia e la figlia sono state confinate all’estero dove vivono sotto anonimato.

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