Mose. Come galleggia sulla Laguna un cassone di 16mila tonnellate

Proseguono i lavori del Mose, l’avveniristico sistema di dighe mobili, progettato dal Consorzio Venezia Nuova, che proteggerà Venezia dall’acqua alta. È stato, infatti, depositato il primo grande cassone in calcestruzzo che andrà a formare la barriera mobile della bocca di porto Lido sud, il canale che da sempre è la “porta” su Venezia. Il cassone, il primo dei 9 che verranno calati sul fondo del canale, è quello di maggiori dimensioni (60,2 x 24 x 24,95 m), anche perché si colloca in adiacenza alla costa e ospita il centro di controllo dell’intera barriera, e pesa 16 mila tonnellate. Come si vede nel video, è stato movimentato in cantiere attraverso un sistema di rotaie e martinetti oleodinamici e traslato fino alla piattaforma di varo, una sorta di grande ascensore, che ha consentito di calarlo in acqua. A questo punto il cassone ha iniziato a galleggiare; per il principio di Archimede, secondo cui ogni corpo immerso, anche solo parzialmente, in un fluido riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto, uguale per intensità al peso del fluido spostato dalla parte immersa del corpo. Quindi il cassone è stato zavorrato, per controllare il livello di galleggiamento e la distanza dal fondale marino (che varia dai 12 ai 19 metri) della parte inferiore del cassone, e conseguentemente trainato da rimorchiatori durante la notte fra il 28 e il 29 novembre fino alla bocca di porto di Lido, dove è stato calato, nella notte fra il 29 e il 30 novembre, nella trincea sul fondale. Si tratta di delicate operazioni che devono essere effettuate in assenza di vento, onde e corrente; possono essere svolte, pertanto, solo all’interno di limitate finestre temporali, legate alla marea e alle condizioni meteo di contorno. Il galleggiamento, infatti, deve avvenire necessariamente su di una linea orizzontale, parallela al fondale, pena il rischio di inabissamento del cassone. Un guaio cui difficilmente poi si potrebbe rimediare.
Anche tutte le altre strutture che oggi appaiono gigantesche nei cantieri di Malamocco (compresi gli altri 8 cassoni della Bocca di Lido Sud), scompariranno sott’acqua similmente a quanto è avvenuto, lo scorso anno, per quelle di Lido nord, eccezion fatta per questo primo cassone che, ospitando il centro di controllo, dovrà permettere il collegamento con la terraferma. Una volta che gli altri 8 cassoni saranno tutti installati, essi andranno a costituire la base della barriera di paratoie mobili di Lido sud, che conterrà gli impianti per il funzionamento delle paratoie e le gallerie percorribili dai tecnici specializzati. I limiti di precisione richiesti sono sempre millimetrici e le operazioni devono essere eseguite con sistemi estremamente sofisticati. I lavori dureranno fino alla prossima primavera; in questo periodo, il canale di Lido San Nicolò sarà chiuso al transito delle grandi navi. Contemporaneamente procedono i lavori per le altre bocche di porto.

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