Trovato il colpevole delle violenze di Colonia: la pubblicità

La «linea Boldrini» evidentemente fa proseliti anche all'estero. La nostra presidente della Camera scatenò a suo tempo una marea di commenti e ironie sostenendo la tesi secondo la quale la violenza sulle donne sarebbe in qualche modo una conseguenza dell'uso «sessista» dei corpi femminili nella pubblicità.</br></br>

<strong>SESSISMO.</strong> Ora dal cuore dell'Europa arriva la conferma che la visione boldriniana non è poi così minoritaria. Addirittura a quanto pare secondo il governo tedesco sarebbe proprio la «pubblicità sessista» il vero colpevole di episodi scandalosi come la famigerata notte di San Silvestro a Colonia, quella fra il 31 dicembre e il primo gennaio scorsi, durante la quale decine di donne scese nelle strade della città per festeggiare il Capodanno sono state molestate da gruppi di uomini organizzati, per lo più immigrati musulmani. </br></br>

<strong>LA PROPOSTA.</strong> Da qualche giorno infatti in Germania si è accesa una grande polemica (con toni e contributi anche incredibilmente seriosi) in seguito alla diffusione della <strong><a href=http://www.spiegel.de/spiegel/vorab/heiko-maas-will-verbot-sexistischer-werbung-a-1086186.html target=_blank>notizia</a></strong>, confermata dal governo, che il ministro della Giustizia socialista Heiko Maas avrebbe intenzione di presentare una modifica alla normativa sulla concorrenza per introdurre una forma di censura nei confronti delle pubblicità troppo esplicite. La valutazione di spot e cartelloni sarebbe affidata all'autorità tedesca per la concorrenza e al «consiglio per la pubblicità».</br></br>

<strong>MODERNITÀ.</strong> Secondo Maas, sostenuto in questo sforzo da un accordo della coalizione governativa, la promozione di una «moderna immagine di genere» costituirebbe appunto una risposta efficace all'incidente di Colonia. Prevedibili le polemiche, soprattutto alla luce del fatto che le autorità tedesche hanno tentato per giorni di far passare sotto silenzio la verità su quella notte da incubo. A consigliare il ministro socialista nella sua nuova campagna anti-sessismo è stata secondo i giornali l'organizzazione britannica «PinkStinks» («Il rosa puzza»), nata per «contrastare i messaggi dannosi che bombardano le bambine attraverso giocattoli, vestiti e media».</br></br> 

<em>Foto Ansa</em> Il ministro della Giustizia tedesco Heiko Maas (Spd). </br></br> 

<em>Foto Ansa/Ap</em>

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