«L’austerità non basta»: in Portogallo ha portato a più deficit e meno crescita

Il ministro portoghese delle Finanze Vitor Gaspar si è dimesso l'1 luglio. Gaspar è stato fino ad oggi l'incarnazione e il più fermo sostenitore della politica di austerità imposta dalla Troika e le sue dimissioni potrebbero porre la parola fine al rigore in Portogallo. «L'austerità non basta - ha dichiarato - il livello della disoccupazione generale [17,6% in maggio] e giovanile [42,1% in maggio] è troppo grave e necessita di una risposta efficace a livello locale e europeo». Il piano di salvataggio da 78 miliardi di euro in tre anni approvato nel maggio 2011, in cambio di misure di austerità, ha portato come mostra il grafico a una crescita del debito, del deficit e a un crollo della crescita. Ecco perché con le dimissioni di Gaspar il Portogallo potrebbe mettere in discussione anche la politica del rigore. E non solo, se è vero che il libro attualmente più venduto nel paese è quello dell'economista Joao Ferreira do Amaral intitolato «Perché dobbiamo uscire dall'euro».

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